mercoledì 14 gennaio 2009

Buon Compleanno, Don Giulio


Oggi, 14 gennaio 2009, è il 90° compleanno del senatore a vita Giulio Andreotti. Per lui è prevista una celebrazione particolare a Palazzo Madama: l'aula gli dedicherà l'apertura della seduta pomeridiana. Inoltre, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto inviare un personale messaggio di auguri ad Andreotti ricordando "il filo comune che ha legato esperienze anche tra loro distinte e diverse, incontratesi nella partecipazione pluridecennale alla vita della Camera dei deputati e in periodi di ampia collaborazione democratica, nonchè i molteplici momenti di dialogo sui temi della politica internazionale e della costituzione europea".
Io però lo ricorderò con lo spirito di chi non vuole perdere la memoria storica.
Giulio Andreotti, senatore a vita della Repubblica italiana, sette volte presidente del Consiglio, l’immagine stessa del potere in Italia, è stato strettamente legato ai boss mafiosi! Sarebbe stato condannato per i fatti fino alla primavera 1980, se la sentenza non fosse arrivata troppo tardi: l’associazione per delinquere si prescrive infatti dopo 22 anni e mezzo, quindi nell’inverno 2002. La sentenza è arrivata il 2 maggio 2003. Andreotti, dunque, ha evitato la condanna per pochi mesi.
Sei un prescritto!!!!
«La manifestazione di amichevole disponibilità verso i mafiosi è stata consapevole e autentica e non meramente fittizia». Conseguenza: «La manifestazione di amichevole disponibilità verso i mafiosi, proveniente da una personalità politica così eminente e così influente, non ha potuto, di per sé, non implicare la consapevole adduzione alla associazione di un rilevante contributo rafforzativo». In altre parole: Cosa nostra, la più pericolosa organizzazione criminale italiana, è stata rafforzata in maniera rilevante dall’«amichevole disponibilità» di un politico così potente. Ce n’è abbastanza per giustificare un civile disprezzo per il senatore, per riempirlo di merda ogni volta che lo si incontra per strada?

Per me SI!
Chiudo con le parole finali della sentenza di Palermo : «Di questi fatti, comunque si opini sulla configurabilità del reato, il senatore Andreotti risponde, in ogni caso, dinanzi alla Storia».

1 commento:

  1. Io vecchio comunista stalinista non posso fare a meno di avere simpatia per Giulio Andreotti. Rispetto a questi politici è un gran Signore un uomo intelligente e capace. Certo non è un Santo. Ma vi assicuro che se fosse Capo dello Stato certe leggi non sarebbero passate e su Gaza avrebbe preso una posizione bene diversa. Grazie "Divino Giulio"

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