sabato 24 gennaio 2009

Israele processato?

Decine di organizzazioni vogliono portare Israele davanti alla Corte Penale Internazionale. Ma c'è un serio problema...



Associazioni belghe e francesi hanno depositato oggi alla Corte penale internazionale (Cpi/Icc) un rapporto contenente accuse per presunti crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano durante i 22 giorni di offensiva a Gaza che, dal 27 dicembre al 18 gennaio, hanno causato oltre 1300 morti, tra cui numerosi civili. “Non ci facciamo molte illusioni” ha detto alla MISNA l’avvocato Georges Henri Beauthier, rappresentante legale dei querelanti (noto per aver portato davanti alla giustizia l’ex-dittatore cileno Augusto Pinochet); il Procuratore generale Luis Moreno Ocampo ha già affermato che la Cpi non può essere competente sui fatti di Gaza dato che Israele non ha firmato il Trattato di Roma istitutivo della Corte. “Tra l’altro, è curioso – ha proseguito l’avvocato – che sia proprio Ocampo a muovere quest’obiezione dato che è stato lui a presentare alla corte il caso di Omar Hassan al Beshir, presidente sudanese, chiedendone il deferimento per crimini di guerra in Darfur, visto che anche il Sudan non ha firmato i trattati di Roma”. Se la documentazione venisse rigettata sulla base di queste motivazioni, aggiunge, verrebbe “da dare credito a coloro che accusano la giustizia internazionale di funzionare in modo schizofrenico, rispondendo a criteri partigiani e faziosi”. Secondo il legale, nel momento in cui la corte dovesse rifiutare di accogliere le richieste presentate da circa 230 organizzazioni si potrebbe pensare di ricorrere all’ausilio del Consiglio di Sicurezza che può ingiungere alla Cpi – secondo lo statuto – di indagare su argomenti e fatti diversi. “Ma vista la presenza di ‘cari amici’ di Israele in seno al Consiglio, anche questa strada non mi pare percorribile” commenta il legale e attivista per i diritti umani, arrivando a ipotizzare “la creazione, di un tribunale speciale sul modello di quelli sorti per la ex-Yugoslavia e il Rwanda. Sulla nascita di questi tribunali decide l’Assemblea Generale, dove nessun membro ha il diritto di veto”. In ultima istanza, Beauthier pensa di presentare una denuncia alla Corte suprema belga, facendo ricorso alla ‘giurisdizione universale’, secondo la quale chiunque può presentare accuse contro persone sospettate di crimini di guerra, contro l’umanità, genocidio e altre gravi violazioni del diritto internazionale. Già oggi, riferiscono fonti di stampa belga e palestinese, Israele avrebbe pensato di annullare il viaggio del ministro degli Esteri Tzipi Livni a Bruxelles sulla base della notizia di una denuncia contro di lei da parte di organizzazioni per i diritti umani, pubblicata dal quotidiano israeliano ‘Haaretz’, poi rivelatasi infondata. Nonostante la strada sia lunga, Beauthier afferma di voler andare avanti “con le armi a mia disposizione - dice - perché sono convinto che esistano i termini, in base al diritto internazionale, di un’incriminazione di Israele per crimini di guerra”.

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