lunedì 19 gennaio 2009

Social card: La grande Sola

Alla faccia della Lega e della "perequazione territoriale". E cioè uno dei pilastri del federalismo. Viene da pensarlo, a guardare la distribuzione geografica della Social card. La tesserina solidale voluta da Tremonti - quando non è vuota, visto che un terzo di quelle consegnate finora si sono rivelate una patacca - corre in soccorso al Sud e, decisamente, lascia a secco il Nord. Che raccoglie solo le briciole: una carta su sei. Anche se nelle regioni dell'Italia settentrionale vive più di un terzo delle famiglie disagiate. Non è lo studio di un aspirante secessionista. E il quadro che emerge dai dati dell'Inps. Basta incrociarli con quelli forniti dall'Istat (che fotografa la popolazione regione per regione, reddito per reddito), e vengono fuori - chiaramente - due Italie. Una dove chi ha bisogno può fare la spesa con l'aiutino di Stato, e l'altra dove chi ha bisogno deve fare da sé. Così, a conti fatti, ha disposto il governo. La media nazionale è 1 carta ogni 140,7 abitanti. Tuttavia la media, come insegna Trilussa, non vuol dire niente. E infatti: se in Sicilia è piovuta una carta ogni 52,7 abitanti, in Lombardia ne è stata distribuita una ogni 434, 3 abitanti. Una tessera ogni 57,6 abitanti in Campania, 1 ogni 67,4 in Calabria; e, di contro, 1 ogni 897,7 in Trentino, 1 ogni 408,7 in Emilia Romagna. La sensazione è che i calcoli fatti da Tremonti sembrano non tenere conto di un elemento non secondario: la differenza, da una regione all'altra, del potere d'acquisto. Che al Nord è di molto inferiore rispetto al Sud. I 400 euro e rotti della pensione minima a Bergamo o Treviso sono molto più "leggeri" che a Foggia o Caltanisetta.
La card di Tremonti ha debuttato il primo dicembre. Non senza qualche sorpresa: quando fu lanciata, il ministro aveva parlato di 1.300.000 beneficiari (costo a regime, 450 milioni). Secondo i dati Inps (al 15-01-09) siamo a 580.268 carte distribuite e 423.868 attivate. In pratica, quelle funzionanti sono un terzo di quanto il governo ipotizzava a novembre. A questo si aggiunge la beffa: il 27% delle tessere distribuite sono senza soldi. Chi ha avvertito i titolari? Ma non era meglio dare questi soldi ai comuni? O accreditarli nelle buste paga?
Io un' idea me la sono fatta, ma torniamo sempre allo stesso punto: Tremonti doveva fare un favore agli amichetti del Bilderberg, cosi, come si dice a Roma, ha preso due piccioni con una fava. Un contentino all'opinione pubblica ( Social Card, in realtà una mastercard, spesso anche vuota ), e grandi profitti per i grassi amici bankieri. Chi produce la Mastercard? Perchè spenderre tanti soldi inutili per creare, distribuire ed attivare migliaia e migliaia di carte di credito?

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